English

Sorvolando l’estremo nord della penisola italiana, laddove le vette delle Alpi si addolciscono in rigogliose colline che fanno da ultimo baluardo alla vastità della Pianura Padana, la città di Bergamo si colloca come perla di indiscutibile bellezza che anche il più distratto osservatore non può ignorare.

L’invito a visitarla comincia dalla storia.  Nota per essere “la città dei Mille” per via del numero di volontari bergamaschi che presero parte alla spedizione guidata da Giuseppe Garibaldi, episodio storico cruciale per l’Unità d’Italia (1861), Bergamo conserva nuclei storici molto antichi la cui maggior traccia si trova nella parte dell’abitato che si erige sui colli, denominata “Città Alta”.

Città Alta - December 2016 - Italian Citizenship Services
Il centro di Città Alta – dicembre 2016

Città Alta ha tutte le caratteristiche di una città medioevale, circondata da bastioni eretti nel XVI secolo durante la dominazione veneziana. Quelle stesse mura costruite a difesa della città la cui posizione strategica ne ha fatto nei secoli un luogo di valore, sembrano ancora oggi sentinelle a protezione di un tesoro fatto di palazzi signorili, torri svettanti, piazze, fontane e chiese che si possano raggiungere solo attraverso strade lastricate perlopiù proibite al traffico cittadino.

La città è talmente densa di luoghi di interesse che non basterà la visita di una giornata. Ma se il tempo a vostra disposizione è davvero poco, recatevi al centro della Piazza Vecchia e fate scorrere lentamente il vostro sguardo per ammirare innumerevoli bellezze, fra cui la Fontana Contarini, la Torre Civica, il Palazzo della Ragione, il Palazzo Nuovo (sede della Biblioteca Civica) e alcuni storici locali gastronomici. Dal centro della piazza si possono anche scorgere il Duomo di Sant’Alessandro, la Cappella Colleoni (che ospita il monumento funebre del condottiero Bartolomeo Colleoni) il Battistero e la Basilica di Santa Maria Maggiore.

La Torre Civica è comunemente chiamata Campanone perché la sua grande campana, ancora oggi, alle 10 della sera, scocca 100 colpi. In passato questo suono annunciava la chiusura notturna dei 4 portoni delle mura, unici varchi di ingresso alla città. Se il vento è favorevole, il suono della campana è udibile anche nei più vicini paesi della provincia bergamasca, notoriamente molto legata alla città.

Bastions and the entry of Saint Jacob Gate - sunset, April 2010 - ICAP
Mura e ingresso da Porta San Giacomo – tramonto aprile 2010

Visitando la basilica si ha una testimonianza delle meraviglie artistiche: potrete infatti ammirare gli intarsi raffiguranti scene bibliche realizzate in legni di vari colori, su disegni di Lorenzo Lotto, e un imponente confessionale barocco scolpito da Andrea Fantoni. La chiesa ospita la tomba del famoso compositore bergamasco Gaetano Donizetti, che da anche il nome al vicino Conservatorio perché la musica è da sempre parte integrante della cultura della città.

Ma se il fascino della storia e dell’arte non avrà ancora placato la vostra avidità turistica, fatevi coinvolgere dal paesaggio naturalistico delle Prealpi Orobiche e delle Valli Bergamasche che non solo si possono ammirare da una delle tante torri cittadine o salendo fino allo svettante Colle di San Vigilio (sede dell’omonimo castello), ma che potrete anche godere passeggiando sui viali delle mura. Le diverse stagioni dell’anno conferiscono al paesaggio colori e luci sempre diverse.

Personalmente consiglio una visita autunnale quando, in una giornata serena, la natura circostante, le piccole piantagioni e le più vicine vette montane, regalano agli occhi una vasta gamma di colori. In una giornata in cui la nebbia avvolge la parte bassa della città, invece, il paesaggio surreale vi regalerà l’illusione di stare su una nuvola.

Sight from the bastions - December 2016 - Italian Dual Citizenship Services
Vista dalle mura – dicembre 2016

Camminare fra le strade ciotolate, lungo le mura, o addirittura salire in Città Alta a piedi attraverso le scalinate che da più punti la collegano alla parte bassa della città (magari usando la caratteristica Funicolare per la discesa), stimolerà sicuramente il vostro appetito.

E se l’elenco di ciò che potrete assaggiare, nei più rinomati ristoranti o nei più moderni chioschi street food, meriterebbe un blog a parte, non posso non citare i casonsei, ovvero i ravioli con un ripieno che nella sua ricetta più tradizionale prevede pan grattato, macinato di salame, carne bovina arrosto e formaggio Grana Padano.

Grandpa Adeodato and the cooking of polenta taragna on a fire stove - Winter 2016 - ICAP Services
Nonno Adeodato e la cottura della polenta taragna su cucina a legna – inverno 2016

La polenta taragna bergamasca, a base di mais macinato e formaggi, riveste un posto d’onore nella cucina per vari ragioni. La prima ragione è che la coltivazione del mais è ancora viva nel territorio con alcune varietà selezionate di prodotto, anche di antica tradizione. Inoltre, i formaggi che vengono utilizzati per la preparazione di questo piatto (alcuni dei quali di origine protetta – D.O.P.), sono quelli che arrivano dagli alpeggi del territorio. Infine, la polenta taragna può costituire un piatto unico che sazia anche i palati più esigenti. Ma si badi bene che se anche la ricetta può apparire semplice, solo con i giusti ingredienti, un buon paiolo, il tipico tarel (bastone da polenta) e l’abilità di mescolarla nei tempi e nei modi giusti per non formare grumi, si raggiungerà il risultato perfetto.

La “Città Bassa”, ossia la parte dell’abitato che si trova ai piedi dei colli, ha subito nel corso degli anni una più moderna urbanizzazione. Ma i motivi per visitare questa parte della città non mancano: i borghi storici che ben si armonizzano con le più recenti costruzioni, le collezioni d’arte custodite nell’Accademia Carrara, i tipici Portici del Sentierone (un viale lastricato fiancheggiato da portici), la Chiesa di San Bartolomeo, il Teatro Donizetti., i Propilei (tipiche costruzioni con un colonnato alla sommità di una scalinata).

Lo shopping, che potete fare nei negozietti storici o in grandi centri commerciali appena fuori città, e il comodo aeroporto completano l’opera!

Se ancora non siete sazi dei motivi che vi ho dato per visitare la città dei Mille, ve ne lascio uno in più, una celebre citazione che descrive Bergamo: Rimasi lì incantato: era un lembo dell’Italia più bella, una delle molte piccole sorprese di godimento per cui vale la pena viaggiare (H. Hesse, 1926).

E io, che a Bergamo sono nata, non posso che concordare con Hesse.

 

Fotografie a cura di Luca e Miriam Cortinovis.

Traduzione a cura di Miriam Cortinovis.

Bergamo: i “Mille” più uno motivi per visitarla.
Tagged on: